Consigli pratici: quanto è lunga una “cartella”?

Agente Letterario | Editing e Promozione Libri Inediti | Francesca Costantino

Ti è mai capitato di scaricare un bando per un concorso letterario? Hai visto il sito web di un editore e hai trovato la famigerata parola “cartella”, intesa come lunghezza massima o minima di manoscritto che si può presentare?

Adesso, quindi, ti starai chiedendo: “Quanto è lunga una cartella?”

Una cartella è formata da TRENTA righe ognuna di SESSANTA battute, ovvero 1800 battute totali.

E cos’è una battuta?

Word indica le battute come “caratteri spazi INCLUSI”, ovvero ogni volta che spingi un tasto sulla tastiera, pure fosse di punteggiatura o la barra spaziatrice. Per trovare questa funzione su Word, basta andare sulla barra in alto, blu, e fare click su “Revisione”. Scegliere quindi, all’estrema destra, “Conteggio parole”; appare così una piccola finestrella al centro del documento, proprio davanti ai tuoi occhi. Indica le “Parole” totali di cui è composto il manoscritto (eh sì, perché alcuni concorsi o “submission” internazionali richiedono il numero di parole minimo e massimo, al posto delle cartelle dattiloscritte). Sempre sulla stessa finestrella, leggendo i dati del tuo documento Word, trovi finalmente i caratteri spazi inclusi, ovvero le battute totali di cui è composto il manoscritto. Dividendo questo totale per 1800 (ovvero una cartella), ottieni le cartelle totali. È facile ora capire se hai ecceduto, dando libero sfogo alla tua scrittura, oppure se sei andato sotto il minimo richiesto.

In ambo i casi, non perderti d’animo! È sempre possibile ridurre o ampliare la propria opera: non ci sono testi che non si possano riassumere, in alcuni passaggi, oppure che non si possano riscrivere in modo migliore e più fluido o, ancora, che non si possano allungare, per ottenere la lunghezza desiderata. In alcuni mestieri, ad esempio nel giornalismo, la capacità di sintesi oppure di usare termini “lunghi” quali ad esempio gli avverbi, o anche fare giri e “controgiri” di parole per allungare è indice di buona abilità tecnica di scrittura. Anche perché se un articolo di un giornalista che arriva in redazione è troppo lungo, viene tagliato dal collega editor, perché la pagina di giornale ha quello spazio ben definito. E se invece l’articolo è troppo corto, sempre l’editor aggiunge parole “vuote” di contenuto per allungarlo.

È bene, e ogni buon giornalista e professionista della scrittura lo sa, saper rispettare i vincoli di lunghezza (minima e massima), così che sempre meno persone mettano mano al tuo testo, che rispecchierà la tua volontà di comunicare al meglio i tuoi pensieri, emozioni e sensazioni. Buon calcolo di battute, lunghezze e cartelle e, come sempre, buona scrittura!