La descrizione, questa sconosciuta

Per lavoro, sia come agente letterario sia come editore, leggo tutti i giorni manoscritti più o meno di qualità, di qualunque genere. Eppure, trovare un autore che sappia coinvolgere e mai stancare o glissare troppo sulle descrizioni non è facile. Lavorando soprattutto nel fantasy, dove la descrizione dettagliatissima di locande, armi, armature ecc. è ormai diventata un cliché, di rado mi stupisco dei manoscritti che leggo.

Mi stupisco in senso positivo, intendo.

Cosa vuol dire, innanzi tutto, descrivere? Vuol dire focalizzare, attirare l’attenzione del lettore su un oggetto, panorama, personaggio, situazione. Oppure, sviarla, come nel caso del thriller o giallo, ad esempio. Mi sembra che alle volte questo risulti difficile alla maggior parte degli autori emergenti, forse perché non conoscono bene cosa stanno descrivendo, ad esempio un luogo in cui non sono mai stati, o un’ambientazione che non hanno mai visto (ad esempio, una fabbrica o un convento di clausura). E qui, mio caro amico o amica autore/autrice, ti invito a farti un esame di coscienza: quanto hai studiato la tua ambientazione, quanto la conosci? Oggi, con il web, è più facile trovare video, blog o articoli che descrivano proprio quel che serve a te, nel tuo romanzo: sfrutta le possibilità della rete oppure, se è fattibile, visita quei luoghi e intervista le persone che vi abitano. Farà una grande differenza, in fase di stesura manoscritto.

Il rovescio della medaglia di questo eccesso di informazioni via internet è che il lettore ha visto, sentito e gustato di tutto, quindi non è facile improvvisare, mentre si descrive. E le descrizioni lunghe e dettagliate sono ormai obsolete.

Come ovviare a questo problema?

Mettendoci del nostro. Lo scrittore filtra la realtà, che lo faccia come narratore onniscente o personaggio immerso nella sua storia, darà un messaggio diverso di quel che vede, sente, gusta e tocca. È un modo per dare risalto a uno o più aspetti di un oggetto / ambiente / situazione ai quali il lettore non aveva mai fatto caso. E consente, se la descrizione è ben fatta, di costruire personaggi e ambientazioni realistiche, congruenti e piacevoli. 

Come autore che fa della descrizione un must, consiglio di leggere Raymond Carver, che è stato anche un grande insegnante di scrittura creativa: per lui, ogni aspetto della narrazione deve avere un senso logico. Studiarlo e leggerlo è, dunque, un modo per crescere di livello nella scrittura. Provare per credere!

ente casuale, ma che invece rispecchiavano delle esperienze di vita vissuta: si dice, infatti, che la scrittura abbia funzione catartica e, grazie anche al sostegno di un coach editor professionista, si possono riconoscere aspetti del proprio vissuto da esorcizzare scrivendo oppure, addirittura, da sottoporre a uno psicologo o psicoterapeuta. Il potere della parola e della scrittura è anche questo: a volte, risolve la vita di chi le usa.

Alla prossima e… buona lettura e buona scrittura a tutti!