Pillole di scrittura: il punto di vista

Agente Letterario | Editing e Promozione Libri Inediti | Francesca Costantino

Uno degli argomenti più “spinosi” per un neo-autore (o autore alle prime armi) è come gestire il punto di vista nella narrazione, o meglio, come far sì che diversi punti di vista coesistano in un unico romanzo, perché sia chiaro e coinvolgente per il lettore.

Il punto di vista non è altro che la decisione dell’autore di far trapelare questa o quell’altra informazione, di suggerire o esprimere chiaramente al lettore qualcosa di importante ai fini della trama. E dona potere a questo o quell’altro personaggio, che ha le redini del romanzo in mano.

Si può ragionare, intanto, sulla persona che racconta (prima singolare: io; seconda singolare: tu; terza singolare: lui, lei ecc.). La terza persona è quella più facile da usare, l’abbiamo imparata sin dai tempi della scuola, insieme al narratore onnisciente, che tutto sa di quel che accade, del passato, presente e futuro, dei pensieri di tutti i personaggi. Narrare in prima persona singolare, d’altronde, consente una maggiore immedesimazione del lettore, anche se la difficoltà per chi scrive è ovvia: non può sapere cosa pensano gli altri personaggi diversi dall’Io narrante! Di rado si trovano narrazioni con il “tu”, magari dato al protagonista, che lo rende “uno di noi”, quasi parte della vita del lettore. Si può tentare di scrivere in seconda persona plurale (noi), o anche terza plurale, se il protagonista è un gruppo di persone e si vuole donare al lettore un forte senso di appartenenza.

Il punto di vista è anche la prospettiva dalla quale una storia è narrata e può toccare anche due personaggi allo stesso tempo (ad esempio, il dottor Jekyll e il suo alter ego Hyde sono entrambi protagonisti e, di fatto, due facce di una stessa persona).

In certi generi letterari, ad esempio nei gialli oppure nei fantasy, spesso i punti di vista (ovvero il focus della narrazione) sono più di uno (il detective e il serial killer; l’eroe e la sua nemesi). Si può giocare benissimo con più punti di vista in un romanzo, anzi è divertente! Tuttavia, amici autori, ricordatevi che state scrivendo per una persona importantissima: il lettore. Fate in modo che la vostra scrittura sia sempre chiara, anche quando alternate punti di vista e, perché no, persone grammaticali; usare un cambio di capitolo, un a capo o un asterisco può essere un buon punto di partenza.

Buona scrittura!