Pillole di scrittura: la descrizione, questa sconosciuta

Buongiorno, amici autori!

Sapete, ogni editor e agente letterario ha la sua specializzazione. La mia, in particolare, è in narrativa genere fantasy. Ne leggo, scrivo, correggo da decenni, ormai. Sono quindi anche appassionata, oltre che professionalmente portata per questo genere.

Ebbene, uno dei più grandi cliché in cui cadono gli autori emergenti, nel fantasy soprattutto (ma non solo), è eccedere in meticolose e particolareggiate descrizioni di armature, locande, cibi, personaggi anche secondari, ecc.

Ripeto, è un tipico errore nel fantasy, eppure l’ho trovato anche nella narrativa di genere romance, in quella non di genere, persino nei thriller che dovrebbero invece garantire un ritmo più veloce.

Eh, sì, perché la descrizione questo fa: rallenta il ritmo, l’azione.

Può essere voluta, dopo una scena d’azione, per placare i cuori del lettore, rimasti col fiato sospeso dopo un gigantesco colpo di scena. Serve per introdurre un personaggio importante, sebbene io apprezzi descrizioni “spennellate”, piuttosto che a tinta unita.

L’eccessiva descrizione, in ogni genere letterario, causa una reazione fondamentale nel lettore: noia. Ammorba, stanca. Io personalmente chiudo il libro e non lo riapro più.

D’altra parte, una descrizione del tutto assente o molto blanda lascia di solito i lettori insoddisfatti per degli incompiuti nella narrazione. 

Cosa fare, quindi? Non venite a dirmi: “Eh, beh, ma i grandi classici del romanzo sono pieni di descrizioni!”. Vero, infatti al lettore moderno (non abituato) vanno poco a genio. Oggi la comunicazione è veloce, immediata, abbiamo accesso nelle nostre mani e sempre (via smartphone, ad esempio) a un’infinità di informazioni, scritte, e anche audiovisive. Quindi, se io autore sto parlando della Torre Eiffel a Parigi, inutile soffermarmi sulla sua costruzione o imponenza, se non per brevissimi tratti, dato che tutti i lettori possono ottenere informazioni dettagliate su di essa, in qualunque momento. Meglio allora darne una descrizione emotiva, dal punto di vista del personaggio, attraverso i suoi sensi.

Nella narrativa moderna, sempre più, si tende ad avere un approccio minimalistico alla descrizione: si rivelano alcuni dettagli in ordine logico, ad esempio, oppure si danno due-tre dettagli in ordine sparso.

Vi do un consiglio pratico: realizzate una scaletta delle parti del vostro romanzo (scene descrittive, scene d’azione, dialoghi ecc.) prima di iniziare a scrivere. Se le parti non sono in armonia tra loro, se le scene descrittive sono più lunghe delle altre o in eccesso, rispetto al contenuto del romanzo, tagliate. E poi, rileggetevi ad alta voce, una volta finito di scrivere. Vi annoierete da soli, quando l’eccesso di descrizione avrà preso il sopravvento.

Buona scrittura!