A tu per tu con Mauro Longo, fondatore della casa editrice “Acheron Books”

Amici autori e colleghi editori, oggi voglio presentarvi un editore che stimo molto, fondatore del marchio Acheron Books, che pubblica fantasy italiano e di cui ho a casa svariati titoli di autori emergenti e non (in un caso, persino di un autore nazionale bestseller, Livio Gambarini, oggi pubblicato anche da Piemme, del gruppo Mondadori). A dimostrazione del fatto che, talvolta, per pubblicare con editori Big, si può passare anche da editori “small”, ma che sanno davvero muoversi bene.

La verve di Mauro e del suo staff è evidente in tutte le fiere dove presenziano, e sono tante, sia di libri sia di giochi. Il catalogo Acheron, infatti, non è solo libri, ma anche giochi da tavola e giochi di carte.

Leggiamo dunque le parole di Mauro Longo per capire come funziona Acheron Books, dove sta andando e cosa bolle in pentola.

Buongiorno Mauro, vuoi parlarci un po’ di te e del progetto Acheron Books?

Acheron è un progetto editoriale nato qualche anno fa, che nasce piccolo, ma ha mire alte, sia in termini numerici che qualitativi. Innanzitutto, ha una visione editoriale ben precisa: pubblicare narrativa fantastica, di forte e riconoscibile matrice italiana – nei temi, negli scenari, nei personaggi, nelle citazioni – e diffonderla in tutto il mondo.

A questi pilastri iniziali si sono aggiunti nel tempo nuove colonne: le storie pubblicate devono sempre avere high concept quanto più possibile originali e comunicabili, e devono in teoria poter dare vita a delle proprietà intellettuali interessanti e spendibili anche su altri media. Dalle collane originali di narrativa ci siamo poi spostati di recente anche verso il mondo del gioco, dapprima con i librogame e, adesso, anche con i giochi di ruolo, due settori che sono molto vicini alla narrativa. A parte la forma tecnica di questi prodotti, tutti i parametri di cui sopra rimangono in essere.

Da vostra esperienza, come ha influito la pandemia Covid sul mercato dei libri? E nel filone del fantasy?

Le vendite sulla narrativa hanno avuto un forte rallentamento con la difficoltà di frequentare librerie e caffé letterari, e con il blocco delle fiere di settore, ma per fortuna noi abbiamo scelto di essere fin da subito presenti anche nei grandi e-commerce online, per cui il problema è stato molto limitato. I settori del librogame e del gioco di ruolo, per nostra percezione, non hanno avuto invece alcuna flessione.

Molto spesso, gli autori non hanno idea da dove partire per promuoversi. Cosa consigli a un autore emergente?

Consiglio di dimostrarsi una voce interessante e coinvolgente nel settore, di usare i social media, i blog, i podcast, Twitch o YouTube, di scrivere o parlare su testate riconosciute o e-zine, di recensire o presentare i libri degli altri, insomma di dimostrarsi una persona interessante, preparata e che abbia cose da dire e mostrare.

E ancora: trovare impiego o attività in qualche redazione piccola o grande, collaborare con case editrici e giornali, seguire corsi ed eventi di scrittura, toccare con mano il lavoro pratico della scrittura e dell’editoria, partecipare a concorsi, workshop, fiere, insomma essere parte di questo sontuoso e traballante carrozzone. Prima di andare in giro a proporre le proprie storie, conviene sempre essere ingranaggio di questa macchina e capirne un po’ meglio le dinamiche dall’interno.

Acheron ha una bellissima collana di giochi di ruolo, vuoi parlarcene?

Siamo partiti da poco più di due anni, ma abbiamo già degli ottimi titoli in catalogo, o in pre-ordine, sia nostri che in collaborazione con altre case editrici. In tutti questi casi, il nucleo fondamentale è quello del fantastico italiano: si passa dall’Italia primordiale e a tinte fosche di Primi Re, un horror-fantasy ambientato al tempo della fondazione di Roma, a Lex Arcana, che invece porta in scena un fantasy a tema romano, eroico e luminoso; da Brancalonia, che incarna completamente lo stile eroicomico italiano e cita tutta la letteratura e perfino la filmografia di riferimento, a Inferno, che permette di ripercorrere il viaggio oltremondano di Dante con il regolamento di Dungeons & Dragons. Tutti questi titoli hanno già cominciato – più o meno segretamente – dei percorsi paralleli su altri media, cosa che ne dimostra la grande potenza comunicativa.

Come funzionano le piattaforme crowdfunding, in merito al lancio di progetti editoriali? Sono fattibili anche per gli autori self publishers?

Per adesso è la domanda che tutti ci facciamo: quello che è ormai consolidato per il gaming, anche analogico (giochi da tavolo, librogame e giochi di ruolo, per esempio), può valere anche per narrativa, saggistica e graphic novel? Secondo me, la risposta è “sì”, purché si trovi la formula giusta e il giusto progetto da presentare.

Si tratta solo, come in tutte le cose, di farsi pionieri, imbroccare i primi risultati positivi e aprire la strada al settore. Dopotutto, se guardo i progetti di gioco di ruolo di qualche anno fa, invece che milioni di dollari vedo cifre cento volte più ridotte, e la stessa cosa avviene studiando i progetti per i librogame, dai primi fallimenti dei progetti creati prima del 2018 al recentissimo Alba che ha raccolto 10mila sottoscrittori e oltre 300.000 euro. Insomma: tutto si può fare, basta trovare la maniera giusta di farlo!

Grazie per il tuo tempo, Mauro, a presto.